L’Intelligenza Artificiale nella riabilitazione infantile
La riabilitazione infantile è un ambito della medicina in continua evoluzione. Ad oggi, una delle rivoluzioni più promettenti è rappresentata dall’Intelligenza Artificiale, una tecnologia che, se ben integrata, può offrire strumenti potenti per la diagnosi precoce, il monitoraggio dei progressi e l’arricchimento delle strategie terapeutiche.
L’applicazione dell’IA in medicina si fonda su modelli avanzati di machine learning (apprendimento automatico) e reinforcement learning (apprendimento per rinforzo), che consentono alle macchine di apprendere dai dati e migliorare nel tempo le proprie prestazioni.
Diagnosi precoce e analisi dei dati
Grazie alla sua capacità di elaborare e conservare enormi volumi di dati, l’IA consente di individuare precocemente micro-segnali di rischio di disturbi del neurosviluppo, permettendo diagnosi più tempestive e accurate.
Ne sono un esempio i modelli di IA applicati ai tracciati EEG, che stanno mostrando risultati promettenti nell’identificazione precoce dell’autismo, o la tecnologia GMA (General Movements Assessment) che, attraverso l’analisi dei movimenti spontanei dei neonati in brevi video, è in grado di formulare ipotesi diagnostiche entro i primi mesi di vita.
Programmi riabilitativi adattivi e personalizzati
Un aspetto centrale dell’applicazione dell’IA riguarda la creazione di programmi riabilitativi adattivi, capaci di modulare in tempo reale il livello di difficoltà, la velocità di esecuzione e i contenuti proposti in funzione delle risposte e dei progressi del bambino.
In questo contesto, il Natural Language Processing (NLP – Elaborazione del Linguaggio Naturale), branca dell’Intelligenza Artificiale, riveste attualmente un ruolo chiave, poiché consente ai sistemi informatici di analizzare, comprendere e produrre linguaggio umano.
Nell’ambito della riabilitazione linguistica, il NLP rende possibile lo sviluppo di strumenti innovativi in grado di effettuare valutazioni automatiche e offrire feedback personalizzati sia sul linguaggio orale che scritto, oltre alla progettazione di applicazioni e software interattivi e flessibili.
Tecnologie digitali e motivazione del bambino
Inoltre, tecnologie digitali potenziate dall’IA, come la realtà virtuale immersiva, i serious games e i robot sociali, rendono la riabilitazione più motivante, favorendo l’apprendimento attraverso il gioco, la ripetizione e il rinforzo positivo.
In ambito motorio, la ricerca sta esplorando nuove frontiere, come l’utilizzo di esoscheletri robotici, già impiegati con successo in casi di paralisi cerebrale infantile (PCI), nel trattamento dei disturbi della coordinazione.
Un ulteriore vantaggio dell’IA è la capacità di monitorare i progressi del bambino in tempo reale, raccogliendo dati oggettivi e continui sulle prestazioni. Questo consente agli operatori sanitari di intervenire prontamente modificando il piano terapeutico.
L’impegno del CRC nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nella riabilitazione: alcuni dei progetti sviluppati e condotti dal Centro
Il CRC – Centro Ricerca e Cura di Roma è da sempre in prima linea nel promuovere l’innovazione scientifica e tecnologica per elevare gli standard della riabilitazione infantile.
Riconoscendo il potenziale trasformativo dell’Intelligenza Artificiale, il CRC si impegna attivamente non solo nell’utilizzo, ma anche nello sviluppo e nella validazione di tecnologie AI-based, fungendo da ponte tra la ricerca d’avanguardia e la pratica clinica quotidiana.
Questo impegno mira a creare soluzioni altamente personalizzate che rendano gli interventi più precoci, efficaci e coinvolgenti.
Innovazione e ricerca applicata
Il progetto ARTIS, interfaccia digitale AI-based, permette di supportare e facilitare i processi sintattici, semantici e grammaticali collegati alla comprensione di un testo.
Realizzato in collaborazione con Sony CSL di Parigi, automatizza l’estrazione di parole chiave, associa pittogrammi, identifica vocaboli complessi, genera reti semantiche e propone esercizi grammaticali adeguati per supportare la comprensione del testo in bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES).
Un altro lavoro condotto in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e l’Università degli Studi di Genova è lo studio “Acoustic analysis in stuttering: a machine-learning study”, che si concentra sull’applicazione dell’Intelligenza Artificiale per l’analisi acustica obiettiva della balbuzie.
L’obiettivo è sviluppare uno strumento diagnostico e di monitoraggio automatico, non invasivo e standardizzato, dimostrando al contempo l’applicabilità della tecnica in un contesto di telemedicina per una valutazione più accessibile e oggettiva.
Vi è poi il progetto di screening “Schermi magici e segni preziosi”, che, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione (DIEI) dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, si pone l’obiettivo di indagare lo sviluppo della scrittura a mano e di individuare precocemente eventuali difficoltà grafomotorie.
La logica alla base è l’utilizzo dell’analisi dei movimenti legati al disegno e alla scrittura (velocità, accelerazione, pressione, tempi di esecuzione e altre), attraverso l’impiego di supporti tecnologici come le tavolette grafiche Wacom.
L’IA, applicata ai dati raccolti, permetterà di sviluppare nuovi strumenti in grado di fornire agli specialisti ulteriori elementi utili per la prevenzione e l’individuazione di difficoltà grafomotorie.
Etica, partecipazione e inclusione: progettare tecnologie a misura di bambino
Umano e tecnologia: un equilibrio necessario
L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nella riabilitazione infantile solleva sfide complesse che richiedono riflessioni etiche profonde.
Prima fra tutte, il rapporto tra l’umano e la macchina. L’IA non potrà mai sostituire l’empatia, la comprensione e il parere clinico del terapista.
La riabilitazione è un processo che va oltre la mera esecuzione di esercizi; è un percorso di crescita emotiva e psicologica.
Il terapista è una guida, un punto di riferimento, una figura che offre conforto e sostegno. L’IA deve essere vista come uno strumento che amplifica le capacità del professionista, non come un suo sostituto. È quindi necessario investire nella formazione di terapisti e clinici per l’uso consapevole delle nuove tecnologie.
Accessibilità e privacy dei dati
Un’altra questione cruciale riguarda l’accessibilità alle tecnologie di punta, i cui costi proibitivi ne limitano l’utilizzo ai centri d’eccellenza.
Infine, la gestione della privacy dei dati è un aspetto delicato: le informazioni raccolte dai sistemi di IA sono estremamente sensibili e devono essere protette con rigorosi protocolli di sicurezza per garantire la riservatezza dei piccoli pazienti.










