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Caregiver, genitori e insegnanti: i protagonisti della Giornata europea della logopedia 2024

Il 6 marzo è la Giornata Europea della Logopedia, un’occasione per riflettere sull’importanza della comunicazione e celebrare il lavoro straordinario dei logopedisti. Quest’anno, la Federazione dei Logopedisti (FLI) dedica particolare attenzione ai caregiver, talvolta famiglie e insegnanti, riconoscendo il loro ruolo cruciale nel supportare i bambini con disturbi del neurosviluppo.

Il Caregiver nel trattamento logopedico

Secondo le statistiche, circa un milione di caregiver in Italia assiste pazienti con disturbi del linguaggio, fornendo loro sostegno nelle cure logopediche. Queste figure svolgono un ruolo fondamentale come partner comunicativi, utilizzando approcci codificati come il Communication Partner Training o la Comunicazione Aumentativa Alternativa per favorire il dialogo e l’interazione.

Il sostegno dei caregiver è particolarmente prezioso in caso di disturbi come l’afasia o le difficoltà comunicativo-linguistiche, dove agiscono come veri e propri ponti comunicazionali. Inoltre, nei casi di disturbi della deglutizione, i caregiver forniscono un aiuto essenziale nell’organizzare e gestire i pasti secondo le indicazioni del logopedista, garantendo la sicurezza e il benessere della persona assistita.

L’importanza della collaborazione

Le famiglie sono spesso i primi educatori dei bambini e hanno un’influenza significativa sul loro sviluppo linguistico e comunicativo. Come figure di riferimento, svolgono un ruolo cruciale nel fornire un ambiente favorevole e nel supportare l’intero processo di diagnosi, trattamento e gestione dei sintomi associati a tali disturbi. Offrono sostegno emotivo e psicologico, contribuiscono alla formazione di una solida autostima, aiutano i bambini ad affrontare le sfide quotidiane e li guidano nel gestire lo stress legato ai loro disturbi.

La collaborazione con professionisti della salute, quali logopedisti, psicologi e terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva per garantire, sviluppare e implementare strategie terapeutiche efficaci, personalizzate sulle esigenze specifiche di ogni bambino.

Ognuno di questi attori gioca un ruolo unico nel percorso di guarigione del bambino e la loro collaborazione può fare la differenza nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici.

Genitori e insegnanti possono diventare parte attiva nell’implementazione delle strategie terapeutiche, sotto la guida dei professionisti della salute e attraverso percorsi di counseling genitoriali e Teacher Training. Questo coinvolgimento può riguardare l’uso di tecniche mirate per supportare il linguaggio e la comunicazione, offrendo un contributo concreto al percorso di trattamento.

In alcuni casi, si veda ad esempio il Project ImPACT, metodo ideato dalla Prof.ssa Brooke Ingersoll, il genitore ha un ruolo centrale nella riabilitazione del bambino, guidato dallo specialista, mette in atto le strategie di intervento terapeutico. Il modello, infatti, prevede la formazione del genitore che, dopo un periodo con l’operatore, sarà in grado di stabilire e raggiungere obiettivi, svolgendo autonomamente la terapia con il proprio figlio.

Genitori e insegnanti

I disturbi dell’apprendimento, come la dislessia e la discalculia, possono rappresentare sfide significative per i bambini nel contesto scolastico e sociale. Anche in questo caso, i genitori e gli insegnanti giocano un ruolo fondamentale nel supportare il bambino nel suo percorso educativo.

I caregiver possono collaborare con i logopedisti e altri professionisti della salute per identificare le difficoltà specifiche del bambino e sviluppare strategie di intervento personalizzate. Attraverso un approccio multidisciplinare e un sostegno continuo, i genitori e gli insegnanti possono aiutare il bambino a superare le sfide e a raggiungere il suo pieno potenziale. Dovranno essere sensibili alle esigenze individuali e collaborare attivamente con i logopedisti per implementare le strategie terapeutiche anche a scuola.

La formazione degli insegnanti sull’identificazione precoce dei disturbi del linguaggio e sull’adozione di approcci inclusivi è fondamentale per garantire un ambiente educativo accogliente e stimolante per tutti i bambini.

L’ambiente scolastico

Un altro aspetto cruciale è la creazione di un ambiente di apprendimento positivo e inclusivo, soprattutto per i bambini con disturbi dell’apprendimento. Gli insegnanti, in particolare, svolgono un ruolo chiave in questo contesto, adottando approcci educativi differenziati e sensibili alle singole esigenze.

Promuovere l’inclusione sociale è un’altra sfida importante. Genitori e insegnanti devono lavorare in tandem per garantire che i bambini si sentano accolti e inclusi nella società. Questo può comportare la creazione di eventi e attività inclusivi e l’educazione dei coetanei sulla diversità e l’accettazione.

Nel caso di diagnosi comportamentali (ADHD, DOP), i caregiver e gli insegnanti devono essere particolarmente attenti nel fornire un ambiente strutturato e supportivo per il bambino. Essi possono contribuire ad adottare strategie di gestione del comportamento, stabilire limiti chiari e coerenti, offrire un sostegno emotivo e aiutare il bambino a sviluppare abilità di autocontrollo, di risoluzione dei problemi e di gestione dello stress.

Il coinvolgimento attivo dei caregiver e degli insegnanti è essenziale per il successo del trattamento e il benessere complessivo del bambino. L’adozione di un approccio collaborativo e multidisciplinare può fare la differenza nel garantire un sostegno completo e mirato, favorendo così una migliore qualità di vita per il bambino e la sua famiglia.

Inoltre, è fondamentale che queste figure monitorino i progressi e si assicurino che il trattamento prescritto venga seguito con attenzione. Questo costante feedback è cruciale per adattare il trattamento alle mutevoli esigenze dei bambini.

Genitori e insegnanti nel trattamento della Balbuzie

La balbuzie è un disturbo della fluenza del linguaggio che può influenzare significativamente la comunicazione e l’autostima di un individuo. Nel trattamento della balbuzie, i caregiver, in particolare i genitori e gli insegnanti, giocano un ruolo chiave. Gli studi hanno dimostrato che l’atteggiamento e la reazione del caregiver possono influenzare notevolmente il modo in cui il bambino affronta e gestisce la sua balbuzie.

Lavorare in maniera integrata, anche sul contesto ambientale in cui l’individuo è inserito è fondamentale, al fine di ottimizzare l’efficacia dell’intervento terapeutico, modulando i fattori ambientali, affinché essi si configurino come dei facilitatori e delle risorse protettive per l’individuo (Ruben, 2000)

Alcuni studi hanno ipotizzato che: “un’attitudine negativa, mostrata dai genitori […] possa indurre nel bambino sentimenti negativi, favorendone la strutturazione di un quadro sindromico persistente. (Brutten e Shoemaker, 1967; Van Riper, 1982).

Inoltre, è stato rilevato che i genitori dei pazienti balbuzienti mostrano una maggiore tendenza a instaurare con i propri figli scambi verbali insoddisfacenti caratterizzati da frequenti interruzioni e/o correzioni e l’utilizzo soprattutto di domande e comandi diretti.

Per questo è importante intervenire, i genitori e gli insegnanti devono essere formati per fornire un ambiente di supporto e accettazione al bambino che balbetta. Attraverso l’uso di strategie di comunicazione efficaci e attraverso l’incoraggiamento positivo, i caregiver possono aiutare il bambino a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie abilità linguistiche e a gestire la sua balbuzie in modo più efficace.

Sensibilizzare gli insegnanti nei confronti delle possibili difficoltà dei bambini, rappresenta un elemento protettivo rispetto al buon inserimento nel gruppo classe e al prevenire ed evitare fenomeni di bullismo. Introdurre attività integrate, elaborate dagli insegnanti in sinergia con le figure sanitarie, può favorire una maggiore conoscenza e quindi desensibilizzazione degli alunni verso il disturbo.

In conclusione

I caregiver, compresi i genitori e gli insegnanti, svolgono un ruolo insostituibile nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo. La Giornata della Logopedia del 2024 ci offre l’opportunità di riconoscere e celebrare il loro impegno e la loro dedizione nel garantire il benessere e il successo dei trattamenti. La collaborazione tra caregiver e professionisti della salute è fondamentale per fornire un supporto completo e mirato, favorendo così una migliore qualità di vita per i bambini e le loro famiglie.

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CRC @ Maker Faire 2022

Il prossimo 7-9 ottobre 2022, si terrà a Roma, presso il Gazometro di Ostiense, la X edizione di Maker Faire – The European Edition, l’edizione europea del più grande evento in Europa di innovazione tecnologica bottom-up, dove creativi, innovatori e sognatori, ma anche start up e centri di ricerca, aziende e Università di tutto il mondo si incontrano per condividere idee e progetti.

Quest’anno, il CRC – Centro Ricerca a Cura, in occasione del ventennale della sua fondazione, sarà presente con due stand dedicati a due progetti tecnologici, sviluppati, uno in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’altro con SONY CSL.

Il CRC, specializzato nella riabilitazione dei Disturbi del Neurosviluppo, è da sempre attento, nei sui percorsi di cura, a offrire ai propri pazienti trattamenti innovativi, sviluppati, tenendo conto delle linee guida nazionali e degli ultimi traguardi scientifici raggiunti a livello nazionale e internazionale, da realtà non necessariamente connesse al mondo della sanità.

Speak in Public

Dal 2015, è attiva la collaborazione con il Dipartimento di Elettronica e Informatica della Facoltà di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano.

Assieme alla prof.ssa Franca Garzotto, docente di Ingegneria Informatica dell’Ateneo milanese, negli ultimi due anni, la prof.ssa Donatella Tomaiuoli – CEO del CRC – Centro Ricerca e Cura e docente all’interno della facoltà di Logopedia della Sapienza Università di Roma e dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – hanno lavorato a una tecnologia, Speak in Public, basata sull’utilizzo integrato di in visore HDM e di un braccialetto dotato di biosensori, in grado di rilevare i valori fisiologici riconosciuti come indicatori del livello di arousal della persona rispetto agli stimoli esterni.

Questa, inserita nell’ambito dell’intervento riabilitativo della persona che balbetta – specie in età adolescenziale e adulta – è in grado di riprodurre, in realtà virtuale, diversi scenari di vita quotidiana, dove è richiesta una qualsiasi forma di interazione verbale, caratterizzati da N distrattori che il clinico può, di volta in volta, impostare, sia a livello qualitativo che quantitativo, in accordo con gli obiettivi di terapia. I biosensori, in tempo reale, consentono di avere feedback puntuali sullo stato di attivazione del paziente (battito cardiaco, livello di sudorazione, etc.).

I dati emersi ed elaborati dall’applicazione restituiscono informazioni utili al paziente che impara a conoscere e riconoscere le situazioni di verbalizzazione per lui più ansiogene e per il clinico che, su risultati oggettivi e non frutto di autovalutazioni, può impostare un piano di trattamento personalizzato e monitorarne l’andamento, in un contesto ecologico.

L’applicazione, ancora in fase di sperimentazione, è stata presentata alla IV edizione dell’International Conference on Stuttering (ottobre 2021), primo convegno mondiale sulla Balbuzie in Italia; mentre i risultati del suo utilizzo sono oggetto di numerose pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.

ARTIS

L’ultima edizione del Maker Faire ha costituito la cornice dell’incontro tra e SONY CSL, spin off della Sony Corporation, nata nel 1988 con l’obiettivo di realizzare tecnologie che avessero un impatto sociale positivo.

Insieme, nel corso di questo anno, abbiamo dato vita all’interfaccia ARTIS, una piattaforma open-source ch,e in tre step successivi, supporta i bambini e i ragazzi con difficoltà nella lettura e nella comprensione del testo, ognuno mettendo a disposizione il proprio expertise, in ambito tecnologico, SONY CSL; in ambito clinico, il CRC.

ARTIS, infatti, grazie all’intelligenza artificiale, consente di visualizzare il significato delle frasi del testo, accessibile – nel caso di difficoltà tecniche di lettura – anche attraverso la sintesi vocale, di ampliare il vocabolario, grazie a reti semantiche generate a partire da una singola parola; di lavorare sulle competenze grammaticali.

Insieme a SONY CSL, il CRC sta elaborando altri progetti sempre rivolti alla comprensione del testo già presentati a convegni di rilevanza mondiale come l’International Joint Conferences Artificial Intelligence (Vienna, luglio 2022), la principale conferenza nel campo dell’intelligenza artificiale.

Entrambi i progetti, presenti alla manifestazione in stand contigui, potranno essere fruiti dagli avventori che vorranno vivere l’esperienza di parlare davanti a una platea di 10 000 persone oppure confrontarsi con un testo, la cui comprensione sarà agevolata dall’intelligenza artificiale di ARTIS.

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Il CRC e SONY CSL uniscono le forze: un’interfaccia per il trattamento della dislessia

Il CRC e SONY CSL uniscono le forze: un’interfaccia per il trattamento della dislessia.

Sin dalla sua fondazione, il Centro non si è posto limiti, specializzandosi in modalità di trattamento diverse e al passo con i tempi. Negli anni, quindi, ha affiancato al tradizionale percorso terapeutico fruibile nelle stanze di terapia, attività complementari quali radio, training teatrali e impiegato strumenti tecnologici e piattaforme informatiche all’avanguardia.

Investire sulla commistione tra tradizione e tecnologia si è rivelato una scelta vincente, tanto da instaurare una proficua partnership con il Politecnico di Milano.

Oggi, il CRC ha l’onore di avere al suo fianco un’altra straordinaria realtà, stipulando una collaborazione con Sony CSL, spinoff della Sony Corporation.

SONY CSL: COS’è E COSA FA

L’organizzazione, fondata a Parigi nel 1988, nasce con l’obiettivo di lavorare in nuove aree di ricerca per la creazione di tecnologie con un impatto sociale positivo. Nata con una specificità sui computer system e le interfacce per gli utenti, col passare degli anni, ha cercato di applicare i nuovi ritrovati tecnologici in domini differenti, fino ad arrivare a coprire una vasta gamma di settori quali: energia, agricoltura, sviluppo urbano, potenziamento umano, creatività, realtà virtuale, intelligenza artificiale e interazione tra computer ed essere umani.

Sotto la direzione del dott. Vittorio Loreto, un altro ramo della Sony CSL ha visto la luce. Lo scorso autunno, infatti, a Roma, è stato inaugurato un nuovo laboratorio in cui scienza, arte e innovazione si muovono in uno spazio comune per trovare applicazioni interdisciplinari, volte a perseguire i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile individuati dall’Onu per la salvaguardia del pianeta e il benessere dei suoi abitanti.

Tra questi, quello di garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, le cui disparità tra i diversi contesti sociali sono state notevolmente accentuate dalla pandemia. Dato che emerge specialmente nei casi di bambini con bisogni educativi speciali e con disabilità. 

L’importanza per i terapisti di avere a disposizione alternative fruibili anche online è stata quindi cruciale, ma non tutti e non subito sono riusciti a portare avanti percorsi di teleriabilitazione (cfr. Linee guida nazionali per la teleriabilitazione).

La collaborazione con il CRC: in cosa consiste

L’interesse di Sony CSL nel trovare nuove risposte ai bisogni educativi dei bambini con Disturbi del Linguaggio mediante l’impiego dell’intelligenza artificiale ha portato a riconoscere nel CRC un partner ideale, data la storica vocazione di quest’ultimo per la sperimentazione di applicativi con la medesima finalità. 

In particolare, questa partnership mira allo sviluppo di un software per facilitare le persone dislessiche nella comprensione del testo e dei costrutti in esso contenuti (ad esempio pronomi e forme passive) attraverso esercizi morfosintattici ed elementi audiovisivi.

Se da un lato Sony CSL metterà a disposizione la propria decennale expertise nel campo tecnologico, dall’altro il Centro – specializzato nel trattamento dei Disturbi del Neurosviluppo – definirà profili clinici e, insieme, verranno individuati punti di forza e di debolezza dello strumento, fino a valutarne l’efficacia e l’utilità per i pazienti.

L’incontro

Al fine di inaugurare l’inizio del lavoro di ricerca, Sony CSL e il CRC hanno avuto modo di visitare le rispettive sedi.

Abbiamo quindi avuto il piacere di conoscere il direttore del SONY Computer Science Lab Vittorio Loreto, che ci ha accolti nella sede di Roma, presso il Museo Storico della Fisica e Centro Studi e Ricerche “Enrico Fermi”.

Il giorno seguente, il CRC ha aperto le sue porte ai colleghi Martina Galletti, Michael Anslow e Remi van Trijp, i quali hanno avuto modo di scoprire l’originale e innovativo approccio del Centro, ascoltando i nostri operatori e provando in prima persona alcuni degli strumenti più utilizzati nelle nostre stanze di terapia. 

La giornata si è aperta con la dott.ssa Lisa Scordino, la quale ha spiegato come sia possibile utilizzare visori VR per il trattamento della balbuzie. A seguire, la dott.ssa Alice Turaccio ha mostrato le potenzialità dell’intelligenza artificiale in materia di autismo, con una dimostrazione pratica che ha coinvolto l’impiego di QT robot by LuxAI. Accompagnati dalle dott.sse Maria Chiara Marini e Ludovica Granieri si è poi passati alla Magic Room, stanza multisensoriale per la stimolazione di competenze quali memoria, funzioni esecutive e abilità linguistiche.

Il viaggio nel mondo della riabilitazione dei Disturbi del Linguaggio e dell’Apprendimento è proseguito con le dott.sse Francesca Bianchi e Diletta Vedovelli, con Letssay – app per la valutazione, il gioco Moovy e la piattaforma RIDInet

Il dott. Alessandro Minutiello, invece, ha proposto un focus sulla valutazione e il trattamento delle funzioni esecutive (attenzione, memoria di lavoro, inibizione, flessibilità cognitiva e pianificazione) con l’app ASTRAS, che offre esercizi mirati sfruttando i principi di gamification. Infine, la dott.ssa Gaia Di Giamberadino ha spiegato come sia possibile migliorare le abilità grafo-motorie dei bambini in età scolare mediante l’impiego di tavolette grafiche.

Gettate le fondamenta per questa collaborazione, ci impegniamo a seguire i lavori con interesse e fiduciosa speranza, nell’attesa di poter condividerne gli aggiornamenti.

IG: @CRC_Centroricercaecura

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La radio al CRC e la collaborazione con lo speaker Beppe De Marco di RDS 100% Grandi Successi

La radio è parte integrante dell’intervento riabilitativo proposto dal CRC. Ciò accade perché presso il Centro è stato ideato il programma MIDA-SP in 4 step per il trattamento della persona che balbetta. Tra le novità, vi è l’affiancamento alla terapia logopedica delle arti mediate, tra cui appunto la conduzione radiofonica.

Il Progetto radio

Nel lontano 2015, nasce così il “Progetto Radio”, un corso guidato dallo speaker radiofonico Beppe De Marco. A distanza di sette anni dal suo lancio, in occasione della Giornata Mondiale della Radio, desideriamo portarvi all’interno di questo corso e scoprire i retroscena che hanno condotto alla sua ideazione.

Ad oggi, il progetto radio consta di un appuntamento settimanale per ognuna delle tre classi in cui i pazienti sono divisi per fasce d’età – bambini, preadolescenti e adulti. La lezione ha la durata di due ore: la prima è dedicata alla ricerca redazionale dei contenuti; la seconda invece ad esercizi, talk e spot pubblicitari. L’obiettivo? La realizzazione di una diretta su Facebook interamente gestita dai ragazzi.

Beppe De Marco, la voce di RDS 100% Grandi Successi al CRC

A guidare il timone, lo speaker Beppe De Marco, voce di RDS 100% Grandi Successi. La sua passione per la radio nasce per caso ai tempi del liceo, quando un amico dj gli propone di collaborare con lui. Da allora, non ha mai abbandonato il microfono e si occupa anche di formazione presso aziende e istituti quali l’università Luiss Guido Carli e la 24ORE Business School, ma guai a chiamarlo insegnante:

“Non mi piace considerarmi un insegnante – dice – sono piuttosto un facilitatore. La formazione è uno scambio durante il quale divertirsi, perché la radio ti toglie dai guai e dalla noia.”

Tra le sue iniziative più recenti, c’è il podcast “Conosci la tua voce”, in cui esperienze quotidiane diventano l’espediente per imparare a fare un uso corretto della propria voce.

Quando la dott.ssa Donatella Tomaiuoli chiama Beppe per proporgli di partecipare al progetto, lui accetta immediatamente. Da quel momento inizia un’intensa fase di progettazione, in cui Beppe delinea le linee guida di quello che diverrà il nostro corso radio. A sopportarlo nell’impresa, il continuo confronto con i logopedisti e gli psicologi del Centro che ancora oggi costituisce parte integrante del progetto e consente di monitorare i progressi dei ragazzi.

Come si svolge una lezione tipo? 

Tutto parte dal vissuto dei ragazzi, da ciò che accade attorno a loro e dalla loro inesauribile curiosità. Beppe ci racconta, ad esempio, di quando un piccolo esperimento culinario ha portato tutti i partecipanti a dar inizio ad una ricerca sulle più famose catene di fast-food, con scoperte non da poco.

Con la radio, non si impara solo a reperire e selezionare le informazioni, ma anche a conoscere meglio il proprio corpo e il suo funzionamento, modulando la respirazione, il ritmo o il tono di voce. 

La radio, infatti, grazie all’assenza di fisicità permette di lavorare sulle proprie emozioni, che a seconda dei casi possono inficiare o promuovere la nostra capacità comunicativa. Vi siete mai chiesti attraverso quali risuonatori – dalla cassa toracica fino al naso – passa la tristezza o la gioia? Per scoprirlo è nato “il gioco delle emozioni”, durante il quale ai ragazzi viene assegnata un’emozione da riprodurre e che spetterà agli altri riconoscere.

La lezione procede ad un ritmo incalzante in cui, in un contesto ludico e spensierato, si alternano esercizi d’ogni tipo.

Per allenare la capacità di raccontare delle storie – storytelling – seguendo un percorso logico e cronologicamente ordinato, c’è poi la gara di barzellette, dove ci si assegna un voto a vicenda valutando le strategie messe in atto e la resa della battuta finale. Come ci insegna Beppe:

“L’obiettivo è usare meno parole, ma quelle giuste.”

Si passa poi ad attività più complesse come “il flusso di pensieri” in cui, sulla base di un passaggio di testimone prestabilito, i ragazzi pronunciano a turno una parola e ognuna servirà per costruire tutti insieme una storia originale.

Alla fine di questo excursus, risulta chiaro come l’obiettivo del corso – così come di ogni iniziativa e approccio terapeutico adottati al Centro – sia quello di dare valore all’unicità della persona e di favorire l’accettazione individuale e il riconoscimento reciproco.

Un ringraziamento speciale va a Beppe De Marco per il suo impegno e la sua disponibilità e per dimostrare quanto ambienti distanti – il suo, quello dello spettacolo, e il nostro, quello della riabilitazione – non solo possano coesistere ma anche arricchirsi a vicenda abbattendo il muro della diversità.

IG: @CRC_Centroricercaecura

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L’ECSF: una nuova specializzazione per i disturbi della fluenza

Il CRC allarga la propria rete e diventa partner della European Clinical Specialization in Fluency Disorders (ECSF).

Nella sua storia, ormai ventennale, il Centro si è fatto promotore di progetti ed iniziative all’avanguardia. Gli anni passano, ma il nostro obiettivo è rimasto lo stesso di sempre: promuovere la formazione di specialisti costantemente aggiornati così da garantire un servizio efficiente e adeguato alle necessità dei pazienti.

Per questa ragione, il CRC e l’ECSF hanno deciso di unire le forze per promuovere i più alti standard di cura, istruzione e ricerca nell’area dei disturbi della fluenza, al fine di migliorare la qualità della vita per le persone che balbettano e quelle che soffrono di cluttering.

European Clinical Specialization in Fluency Disorders: cos’è e a cosa serve

L’ECSF è un programma della durata di un anno rivolto a logopedisti provenienti da tutto il mondo che ambiscono a diventare European Fluency Specialists. In un ambiente sempre più internazionale, il corso è organizzato da tredici partner in dieci paesi UE ed extra UE ed è gestito da un consorzio composto da 10 partner (tra università e college) e 5 partner associati di 9 differenti paesi europei, tra cui il CRC.

Per la prima volta, una tale specializzazione viene offerta come progetto congiunto in Europa. Riunendo le competenze di numerosi Fluency Specialists, infatti, il corso fornisce una dimensione extraeuropea creando una sfera di scambio e integrazione tra studenti e docenti.

L’iniziativa, nata con l’obiettivo di raggiungere un uguale ed elevato standard di competenza nell’area della pratica specialistica dei disturbi della fluenza, risponde alla richiesta di numerosi logopedisti di approfondire conoscenze teoriche e competenze terapeutiche specifiche.

ECSF: L’ESPERIENZA DEL NOSTRO TEAM

Ogni anno, l’ECSF offre un ricco programma erogato in due settimane, tra Settembre e Febbraio. Nel corso delle lezioni, partecipanti e docenti lavorano fianco a finaco in una combinazione di lezioni, pratica clinica e homework, a cui seguono sessioni di follow-up nel paese di origine di ciascuno studente.

Lo scorso settembre si è tenuta la prima sessione di formazione in Portogallo presso l’Escola Superior de Saúde do Alcoitão, cui hanno partecipato anche le nostre dottoresse Simona Mastidoro, Lisa Scordino e Carla Vittorio.

Sotto la vigile guida dei docenti, gli studenti hanno avuto modo di approfondire numerosi temi, tra i quali: fenomenologia e incidenza della balbuzie negli adulti, processo diagnosico e valutazione, definizione degli obiettivi e piano di trattamento, clinical couseling e cluttering. Durante il soggiorno, gli studenti hanno anche preso parte ad attività di team building alla scoperta delle campgane portoghesi e della cucina locale.

La seconda e ultima settimana di formazione si terrà il prossimo febbraio a Gent. Per saperne di più, visitate il sito ufficiale.

IG: @CRC_Centroricercaecura

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Un training teatrale per aumentare l’efficacia comunicativa

Circa un mese fa, si è concluso il percorso “CORPO, VOCE ED EMOZIONI: training teatrale per aumentare l’efficacia comunicativa” tenuto dalla dott.ssa Diletta Vedovelli, logopedista del CRC afferente al Polo balbuzie, in affiancamento al percorso riabilitativo dei bambini che balbettano d’età compresa tra i 6 e gli 9 anni.

“Il nostro percorso – racconta la dott.ssa Vedovelli – è iniziato a febbraio, con la brina sui vetri delle finestre e i maglioni a collo alto. Di quel periodo, conservo il ricordo dii visi intimoriti e curiosi per la novità e le ore passate al telefono con le terapiste per calibrare ogni attività in base alla reale necessità clinica dei piccoli pazienti”.

MIDA – SP

Il percorso nasce all’interno del MIDA-SP (Multidimensional, Integrated, Differentiated, Art-mediated – Stuttering Program), approccio di intervento ideato dalla prof.ssa Donatella Tomaiuoli e il suo staff, avente come obiettivo la presa in carico globale della persona che balbetta in età scolare e adulta. Il programma riabilitativo, multidimensionale e individualizzato, prevede l’utilizzo di una o più attività arte-mediate, tra cui il percorso teatrale con rappresentazione finale e il doppiaggio di film.

CORPO, VOCE ED EMOZIONI

Quest’anno, per via del COVID e del distanziamento sociale – si è dovuto ripensare a molte delle attività proposte al Centro. In luogo del percorso teatrale, i bambini sono stati coinvolti in un training in cui si è lavorato sul corpo, come via preferenziale della comunicazione non verbale, sulla voce, sull’espressività.

training teatrale

Diletta Vedovelli è logopedista e attrice professionista e il training è frutto della sua formazione e della sua esperienza, in ambito clinico e in quello teatrale e cinematografico.

L’obiettivo del percorso non era lo spettacolo teatrale, ma: “un giorno – prosegue la dottoressa – Tommaso ha detto “Senti ma…quando saremo pronti, secondo te, lo possiamo fare uno spettacolo vero?? Proprio su un palco??”…”

E così è stato: sabato 5 giugno2021, dopo 4 mesi di incontri online, sette bambini sono saliti sul palco virtuale delle loro camerette e, ognuno dalla propria finestra di ZOOM, dinnanzi a un pubblico di amici, logopediste e parenti, sperimentando vari ruoli, a turno, ha presentato e interpretato scenette di vario tipo.

BAMBINI E GENITORI: UN GIOCO DI SQUADRA

Nell’ultimo mese – non previsto, ma richiesto a gran voce – si è pensato di coinvolgere i genitori che sotto la guida esperta dei bambini, e la supervisione di Diletta, si sono lasciati coinvolgere in situazioni in cui era richiesta la loro partecipazione attiva.

“È stata un’esperienza bellissima – racconta una mamma – trovarsi faccia a faccia con il loro entusiasmo e guardare da vicino quanto i nostri figli fossero diventati spigliati ci ha dato una gran forza, quella necessaria ad abbattere l’imbarazzo. Ci siamo divertiti! Insieme.”

L’anno prossimo – nella speranza di riaprire le porte della nostra sala teatro – il percorso “CORPO VOCE ED EMOZIONI” diverrà parte integrante del percorso. I bambini, alla fine, potranno calcare il palcoscenico di un teatro vero e provare quell’emozione unica dell’entrata in scena, quando cala il silenzio, le luci pian piano si alzano, il sipario si apre e si parte!

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Il Progetto Radio al CRC

Il progetto Radio nasce al CRC nel 2015, quando viene presentato in occasione della II edizione dell’International Conference on Stuttering. Nasce come attività da inserire all’interno del percorso che i ragazzi che balbettano seguono qui al CRC, dove, affianco agli accessi di terapia, vengono coinvolti in attività quali teatro, doppiaggio e, per l’appunto, radio.

Il nostro progetto prende piede, come ogni cosa al CRC, da un sogno e poi da quella che oramai possiamo definire un’amicizia, stretta con lo speaker di RDS 100% Grandi Successi, Beppe De Marco. Fine 2014, viene allestito uno studio di registrazione in uno dei locali del Centro, ideato un nome per la nostra radio e si parte. Radio Break è on air.

Radio Break – la vostra pausa, il nostro mondo. Il nome e il jingle, ideato dai ragazzi, giocano con la doppia accezione del termine pausa: la pausa che ciascuno prende dalle proprie attività per dedicarsi a sé stesso, magari ascoltando della buona musica o un’intervista interessante alla radio e la pausa presente nell’eloquio della persona che balbetta. Quella che fa così paura, così tanta, da far desistere e disinnamorare la persona disfluente dal comunicare. Radio Break, oggi Radio-CRC, insegna ai ragazzi come sfruttare al meglio la propria voce, rendendola il più efficace strumento di comunicazione con il mondo.

“Radio – CRC è ottima palestra di potenziamento delle capacità comunicative e dell’uso della loro voce, così come del superamento di paure e resistenze – afferma la dott.ssa Donatella Tomaiuoli, ideatrice del progetto – È un’esperienza di apertura e socializzazione, in grado di accrescere la sicurezza nelle risorse del ragazzo, che si allena a gestire la pressione temporale e a superare ansia e paure legate alle esperienze di verbalizzazione”.

Il 2021 rappresenta un punto cardine nella storia della nostra radio. Nasce, infatti, l’applicazione R-CRC, scaricabile gratuitamente dagli store di Apple, Android e Huawei. Non sarà, dunque, necessario collegarsi alla rete per ascoltarci, ma sarà sufficiente pigiare il tasto “Play” sul vostro telefonino. Per ora, saremo on air tre volte a settimana, da lunedì al mercoledì, dalle 18:00 alle 19:00, quando i nostri ragazzi – autori e conduttori di una vera e propria redazione – guidati da Beppe De Marco, racconteranno agli ascoltatori notizie e curiosità afferenti dai mondi più disparati, dallo sport, alla politica, dalla moda, alla letteratura, all’arte.

Dall’anno scorso, accanto alla diretta radio, R-CRC è anche in diretta su Facebook, quindi oltre ad ascoltare i nostri ragazzi, potrete anche dar loro un volto e interagire, commentando ed esprimendo le proprie reazioni sul canale Facebook del Centro.  

Si parte domani, 19 aprile, alle 18:00, noi ci saremo e voi?

 

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Settimana Internazionale della Consapevolezza sulla Balbuzie

Dal 22 al 28 ottobre del 2018 si celebra la Settimana Internazionale della Consapevolezza sulla Balbuzie, iniziativa nata nel 2005, a seguito della Dichiarazione presentata al Parlamento Europeo dalla Lega Europea delle Associazioni per la Balbuzie.

Quest’anno, il tema proposto per la settimana è sintetizzato nel motto “Speak Your Mind”, che il vice presidente dell’International Stuttering Association, Bruce Imhoff, così argomenta:

«La nostra mente è un luogo bellissimo dove creiamo avventure, generiamo emozioni e gioia e dove a volte possiamo perderci nel dolore e nella sofferenza. La nostra mente è dove iniziamo a formare i nostri pensieri per comunicare e condividere con il mondo che ci circonda le cose che ci stanno a cuore. Essere in grado di comunicare in modo efficace implica molte variabili, tra cui la sicurezza, l’impegno e la determinazione di dire ciò che si desidera e connettersi con gli altri nel modo in cui si desidera essere visti e ascoltati. In altre parole, Speak Your Mind».

Il CRC Balbuzie, con il patrocinio della FLI Lazio, nell’arco di questa settimana, unisce la sua voce a quelle delle associazioni di tutta Europa, dando vita a numerose iniziative che coinvolgano ragazzi, genitori e insegnanti alla scoperta del mondo della balbuzie. Parleremo di cosa sia la balbuzie, lo faremo in compagnia dei nostri piccoli pazienti e dei loro genitori. Vorremmo siano proprio loro a spiegare cosa significhi balbettare e come sia possibile affrontare e gestire la balbuzie, se guardata dalla giusta prospettiva. Parleremo delle attività arti-mediate che integrano il nostro percorso riabilitativo. Sarà con noi, Beppe De Marco, speaker di RDS – 100% Grandi Successi, che coinvolgerà bambini e genitori in attività pratiche di conduzione radiofonica. Proietteremo, infine, una selezione di scene tratte dal film “Il discorso del Re”, cui seguirà un dibattito moderato dai nostri specialisti.

Nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 13 alle 14 sarà attivo uno sportello telefonico informativo, a cui i nostri operatori risponderanno alle vostre domande (06.59.19.595)

N.B. Per iscriversi alle varie attività, scrivere una mail all’indirizzo comunicazione@crc-balbuzie.it o telefonare allo 06.59.10.595.

Programma della settimana

Lunedì 22 ottobre | h 17:30 – 18:30

Come ti racconto la balbuzie

Seminario a cura di Francesco e Antonio, i nostri bambini che hanno terminato il percorso di terapia lo scorso giugno.Passaggio di consegne: I genitori di nostri ex pazienti raccontano la loro esperienza ai genitori che hanno inserito i loro figli in lista che hanno appena iniziato il percorso di terapia, a quelli che hanno appena inserito il loro figlio in lista d’attesa, o semplicemente ai genitori interessati.

Modera la dott.ssa Donatella Tomaiuoli

Mercoledì 24 ottobre |h 16:00 – 17:00

RADIOactivity. Lasciati contaminare dalla nostra radio. Laboratorio su come fare radio può migliorare il modo di comunicare.

Bambini e genitori saranno chiamati a elaborare, su indicazione dello speaker Beppe De Marco, quelli che in gergo radiofonico sono chiamati jingles blindati, slogan della durata di 10/15 secondi, in cui, si stabilirà ciò che è davvero importante e ciò che invece può essere tralasciato nella presentazione di una notizia, un prodotto o un servizio.

Sabato 27 ottobre | h 11:00 – 12:00

Quattro chiacchiere e un film

Proiezione di una selezione di scene tratte dal film “Il discorso del re” con conseguente dibattito

Moderano le dott.sse Francesca Del Gado e Alessandra Costantini

Scarica qui la brochure della Settimana Internazionale della Balbuzie 2018.

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International Conference on Stuttering – 3rd edition

Sabato scorso, 16 giugno 2018, si è conclusa la terza edizione dell’International Conference on Stuttering, Conferenza a carattere internazionale che ogni tre anni richiama a Roma i maggiori esponenti nell’ambito della balbuzie.

Come location per l’evento, il CRC Balbuzie, suo organizzatore, ha scelto nuovamente la sede generale dell’INPS, in Via Ciro il Grande, 21, all’EUR, che quest’anno celebrava il 120° anniversario  dalla fondazione del suo istituto.

Quest’anno, nel corso della Conferenza, sono intervenuti 20 keynote speakers dalle Università e Centri di tutto il mondo che hanno fatto il punto della situazione circa gli ultimi avanzamenti scientifici sul tema. A coordinare lo svolgimento dei lavori, un inappuntabile e blasonato comitato scientifico composto dai professori Mark Onslow e Ehud Yairi, rispettivamente della University of Sydney e della University of Illinois Tel Aviv University e dalla prof.ssa Donatella Tomaiuoli, docente del Corso di Laurea in Logopedia presso la Sapienza – Università di Roma e l’Università di Roma “Tor Vergata”, nonché direttore del CRC Balbuzie.

“Sono stati mesi di intenso e approfondito confronto, le migliaia di chilometri venivano colmate da conference call su Skype ed e-mail inviate a ogni ora del giorno e della notte – riporta la prof. Tomaiuoli – tutto questo per offrire ai partecipanti un prodotto ineccepibile, altamente formativo e soprattutto pratico”.

Conferenza balbuzie Roma

L’ICOS punta sui giovani e sulla finalità pratica degli interventi

Una delle novità di quest’anno sono, infatti, state le masterclasses, in cui la prof.ssa Marie-Christine Franken (Erasmus University MC)  e la dott.ssa Robyn Lowe (Sidney University) hanno dimostrato, secondo due approcci differenti, come progettare un trattamento per il cliente adolescente.

“Per la quarta edizione, a cui stiamo già ragionando, si è pensato di implementare gli interventi pratici e di inserire spazi in cui gli stessi partecipanti, divisi in gruppi di lavoro, possano confrontarsi su casi clinici, con la supervisione di tutor di eccezione, i keynotes speakers, cui un abbozzo di lista è stato già stilato.” prosegue la prof. Tomaiuoli.

Quest’anno il Convegno ha visto la partecipazione di circa 250 iscritti, molti dei quali, studenti dalle università di tutto il mondo e altrettanti giovani ricercatori, che hanno presentato interessanti lavori sia sottoforma di speach che di poster. “Siamo contenti che il Convegno abbia richiamato così tanti giovani, ma soprattutto che ve ne siano così tanti interessati ad una materia così di nicchia. I giovani rappresentano il nostro futuro e ci auguriamo che l’ICOS possa essere per loro uno stimolo per idee grandi destinate a fare sempre più chiarezza in quest’ambito e a trovare soluzione sempre più innovative”.

Conferenza balbuzie Roma

Un fumetto per combattere il bullismo

A proposito di innovazione, quest’anno la prof.ssa Tomaiuoli ha presentato il nuovo frutto del lavoro profuso da parte del CRC Balbuzie, il fumetto Stutter Zack, un’intera collana, disegnata dal fumettista Gabriele Mareri, che avrà come protagonista un adolescente che balbetta. “Abbiamo pensato al fumetto – spiega Tomaiuoli – perché riteniamo sia un mezzo, che, vicino ai giovani, possa veicolare, in modo coinvolgente, messaggi di vita, positivi. Attraverso i cinque numeri che andranno a costituire la collana, presto pubblicata dalla Casa Editrice Erickson, vedremo un’evoluzione di Zack, che, vessato dal bullo Viktor per via della sua balbuzie, riuscirà a liberarsene, ritrovando la serenità, con l’aiuto della logopedista Emily, che lo spingerà a riflettere sul giusto peso da attribuire alla sua disfluenza, semplice caratteristica di chi balbetta, non certo ostacolo o impedimento al raggiungimento dei suoi obiettivi”.

La presa in giro è stato un tema caldo nel corso di questa terza edizione, messo in luce nel fumetto, era al centro anche della tesi premiata, come migliore, per gli anni accademici 2017/18 e 2018/19, dal titolo “Stuttering and bullyng: an analysis in Italian schools”.

Conferenza balbuzie Roma

Un cortometraggio contro lo stereotipo negativo sulla balbuzie

“Il bullismo è, al giorno d’oggi, è un fenomeno sempre più diffuso  e purtroppo molte persone che balbettano sono costrette a doverlo fronteggiare avendo a loro disposizione strumenti più o meno funzionali, più o meno efficaci. La presa in giro nasce da un’errata visione della balbuzie da parte della comunità, in particolar modo della popolazione italiana che, da uno studio internazionale condotto dalla West Virginia University, è emersa essere quella con lo stereotipo negativo più alto sulla balbuzie. Da qui la realizzazione, a cura della casa di produzione D-Color di Pierpaolo Gualà e Claudia Borzie del direttore della fotografia Vladan Radovic, già premiato nel 2015 con il David di Donatello, di un cortometraggio che insegnasse, per bocca di chi balbetta, quanto la balbuzie conti davvero poco quando di mezzo ci sono alte aspirazioni e grandi sogni. Per l’occasione, sono state raccolte le testimonianza di Paolo Bonolis, Vinicio Marchioni, di un magistrato della Corte dei Conti di Roma, Vanessa Pintu, che, nella loro vita, hanno saputo imporsi con e grazie alla loro irripetibile unicità.

Conferenza balbuzie Roma

Martina de Meis

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