Disturbi dello spettro autistico

Disturbi dello spettro autistico

Età prescolare e scolare (0–18 anni)

IL DISTURBO

Il Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) è classificato nel DSM 5 (APA, 2013) tra i disturbi del neurosviluppo con esordio precoce.

Questi disturbi hanno un carattere cronico, oltre ad un’elevata complessità clinica, rendendo necessaria una presa in carico che si basi su reti integrate di intervento che coprano l’intero ciclo della vita della persona.

Le stime più recenti indicano una prevalenza di circa 1:77 bambini, con i maschi maggiormente colpiti (rapporto maschio femmina 4:1). Anche se l’eziologia dell’autismo rimane tuttora sconosciuta, le ricerche evidenziano che esiste una multifattorialità di cause genetiche ed organiche che, in concomitanza con fattori di rischio ambientali, potrebbero giustificarne l’insorgenza.

Sul piano clinico i Disturbi dello Spettro Autistico (DSA), si caratterizzano per una compromissione grave e generalizzata nell’area della comunicazione e interazione sociale e nell’area delle attività e degli interessi ristretti e ripetitivi.

Per quanto riguarda il deficit nella comunicazione sociale, si evidenzia una difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale usata a scopo sociale, nella creazione e nel mantenimento di legami sociali adeguati al livello generale di sviluppo.

Nell’area del repertorio ristretto di attività e interessi si può osservare un uso stereotipato dei movimenti, del linguaggio o degli oggetti; una eccessiva aderenza a routine, rituali motori o verbali e/o resistenza al cambiamento; la presenza di fissazione per interessi particolari o ristretti in modo anormale nella durata o nell’intensità; l’iper o ipo-reattività agli stimoli sensoriali o l’inusuale interesse per particolari dettagli dell’ambiente.

Le compromissioni qualitative di queste condizioni sono anomale rispetto al livello di sviluppo o all’età mentale del bambino.

Questi disturbi si evidenziano di solito nei primi anni di vita e possono essere accompagnati da un certo grado di disabilità intellettiva.

LA VALUTAZIONE

Ogni bambino che rientra nel Disturbo dello Spettro Autistico ha caratteristiche differenti e presenta uno specifico profilo di sviluppo.

Per questo motivo è fondamentale, prima di programmare un intervento terapeutico, delineare i punti di forza e di debolezza e gli obiettivi di sviluppo prossimali, con precisione in ogni area evolutiva.

La valutazione prevede la somministrazione di test normativi e funzionali oltre ad una valutazione del funzionamento adattivo.

Attraverso il percorso di valutazione è infatti necessario stabilire il profilo di sviluppo del bambino, dal punto di vista cognitivo, comunicativo, motorio-prassico, sociale, adattivo, emotivo e comportamentale, per definire il progetto terapeutico abilitativo che sarà specifico per ogni individuo.

Le caratteristiche complesse dell’autismo possono rendere inoltre necessario un processo diagnostico che preveda un’articolata serie di ulteriori indagini, che verranno segnalate dai professionisti.

Tra queste potranno essere segnalati l’esame neurologico, volto ad escludere la presenza di patologie che si trovano con maggiore frequenza associate con l’autismo, la verifica dei parametri auxologici, dei parametri audiometrici e, in particolari casi, si potranno rendere necessarie indagini genetiche e/o metaboliche. In alcuni casi si potrà rendere necessaria un’indagine strumentale attraverso l’elettroencefalogramma.

LA NOSTRA
PROPOSTA CLINICA

Gli interventi terapeutici e psicoeducativi proposti sono di orientamento cognitivo-comportamentale, si basano su linee guida internazionali e nazionali che regolano gli interventi rivolti a persone con disturbi dello spettro autistico. Queste consistono in raccomandazioni per la pratica clinica ricavate dai dati scientifici prodotti dalla letteratura internazionale, secondo una metodologia di ricerca evidence based.
La finalità a lungo termine del progetto abilitativo è di favorire l’adattamento della persona al suo ambiente sociale, al fine di garantirgli una soddisfacente qualità di vita.

Gli obiettivi sono condivisi con tutte le figure che costituiscono la rete sociale del bambino attraverso incontri con genitori, insegnanti, educatori ed altri operatori.

La terapia multimodale proposta dal centro prevede:

  • Visita neuropsichiatrica.
  • Counselling genitoriale.
  • Logopedia.
  • Terapia della neuro e psicomotricità.
  • Intervento cognitivo comportamentale.
  • Counselling agli insegnanti.

In alcuni casi vengono attivate delle terapie di gruppo per favorire lo sviluppo delle abilità sociali.
Al fine di sostenere la famiglia durante il percorso di presa in carico, l’intervento può essere integrato con incontri di parent coaching e terapie svolte in ambito domiciliare.

EQUIPE COINVOLTA

L’equipe coinvolta nell’iter diagnostico e riabilitativo è multidisciplinare:

  • Neuropsichiatra infantile
  • Psicologo clinico
  • Psicoterapeuta cognitivo comportamentale
  • Logopedista
  • Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva
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