Ritardi psicomotori

Ritardi psicomotori

Età prescolare e scolare (0–18 anni)

IL DISTURBO

Il termine “ritardo psicomotorio” definisce in modo generico la mancata o incompleta acquisizione da parte del bambino di adeguate competenze di sviluppo a livello motorio, cognitivo e relazionale, in rapporto alla sua età cronologica.

Nella pratica comune, tale formula rappresenta una descrizione clinica di attesa, funzionale a tutte quelle situazioni in cui, nei primi anni di vita del bambino, si è incerti sul significato clinico da attribuire al ritardo osservato nell’acquisizione di specifiche competenze e alle varie difficoltà rilevate.

La valutazione di un ritardo nelle prime fasi dello sviluppo è resa infatti complessa dalla grande variabilità di ritmi che caratterizzano l’acquisizione e l’utilizzo di strategie e competenze.

In quest’ottica, la presenza di un ritardo psicomotorio può risultare indicatore di differenti situazioni, tra cui:

  • condizioni in cui è osservabile una spontanea risoluzione, riconducibile ad un ritardo maturativo in cui tutte le competenze, che risultano armoniche tra loro.
  • condizioni in cui sono riscontrabili competenze atipiche che producono uno sviluppo disarmonico, sintomo precoce di un vero e proprio disturbo dello sviluppo.

LA VALUTAZIONE

La diagnosi di Ritardo psicomotorio richiede un’accurata valutazione effettuata da un’equipe multidisciplinare che procede ad esaminare i diversi settori dello sviluppo del bambino al fine di ottenere un quadro integrato e completo.

L’equipe è costituita dalle seguenti professionalità: neuropsichiatra infantile, psicologo dell’età evolutiva, terapista della neuro e psicomotricità, logopedista.

LA NOSTRA
PROPOSTA CLINICA

Il Ritardo Psicomotorio richiede un intervento terapeutico tempestivo ed integrato, finalizzato a sostenere le aree di fragilità evidenziate mediante l’osservazione.

L’intervento precoce è fondamentale per stimolare in una fase evolutiva particolarmente recettiva le acquisizioni di base e per prevenire la strutturazione delle difficoltà nelle epoche di sviluppo successive.

I terapisti del CRC hanno integrato nel loro percorso formativo l’approccio neuropsicologico con una formazione esperienziale puramente psicomotoria e portano queste competenze nell’intervento riabilitativo.

L’intervento prevede inoltre che i terapisti forniscano ai genitori dei bambini informazioni e consigli utili a sostenere anche nell’ambiente domestico le acquisizioni stimolate in terapia.

EQUIPE COINVOLTA

L’equipe coinvolta nell’iter diagnostico e riabilitativo è multidisciplinare:

  • Neuropsichiatra infantile
  • Psicologo dell’età evolutiva
  • Terapista della neuropsicomotricità
  • Logopedista
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