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Caregiver, genitori e insegnanti: i protagonisti della Giornata europea della logopedia 2024

Il 6 marzo è la Giornata Europea della Logopedia, un’occasione per riflettere sull’importanza della comunicazione e celebrare il lavoro straordinario dei logopedisti. Quest’anno, la Federazione dei Logopedisti (FLI) dedica particolare attenzione ai caregiver, talvolta famiglie e insegnanti, riconoscendo il loro ruolo cruciale nel supportare i bambini con disturbi del neurosviluppo.

Il Caregiver nel trattamento logopedico

Secondo le statistiche, circa un milione di caregiver in Italia assiste pazienti con disturbi del linguaggio, fornendo loro sostegno nelle cure logopediche. Queste figure svolgono un ruolo fondamentale come partner comunicativi, utilizzando approcci codificati come il Communication Partner Training o la Comunicazione Aumentativa Alternativa per favorire il dialogo e l’interazione.

Il sostegno dei caregiver è particolarmente prezioso in caso di disturbi come l’afasia o le difficoltà comunicativo-linguistiche, dove agiscono come veri e propri ponti comunicazionali. Inoltre, nei casi di disturbi della deglutizione, i caregiver forniscono un aiuto essenziale nell’organizzare e gestire i pasti secondo le indicazioni del logopedista, garantendo la sicurezza e il benessere della persona assistita.

L’importanza della collaborazione

Le famiglie sono spesso i primi educatori dei bambini e hanno un’influenza significativa sul loro sviluppo linguistico e comunicativo. Come figure di riferimento, svolgono un ruolo cruciale nel fornire un ambiente favorevole e nel supportare l’intero processo di diagnosi, trattamento e gestione dei sintomi associati a tali disturbi. Offrono sostegno emotivo e psicologico, contribuiscono alla formazione di una solida autostima, aiutano i bambini ad affrontare le sfide quotidiane e li guidano nel gestire lo stress legato ai loro disturbi.

La collaborazione con professionisti della salute, quali logopedisti, psicologi e terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva per garantire, sviluppare e implementare strategie terapeutiche efficaci, personalizzate sulle esigenze specifiche di ogni bambino.

Ognuno di questi attori gioca un ruolo unico nel percorso di guarigione del bambino e la loro collaborazione può fare la differenza nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici.

Genitori e insegnanti possono diventare parte attiva nell’implementazione delle strategie terapeutiche, sotto la guida dei professionisti della salute e attraverso percorsi di counseling genitoriali e Teacher Training. Questo coinvolgimento può riguardare l’uso di tecniche mirate per supportare il linguaggio e la comunicazione, offrendo un contributo concreto al percorso di trattamento.

In alcuni casi, si veda ad esempio il Project ImPACT, metodo ideato dalla Prof.ssa Brooke Ingersoll, il genitore ha un ruolo centrale nella riabilitazione del bambino, guidato dallo specialista, mette in atto le strategie di intervento terapeutico. Il modello, infatti, prevede la formazione del genitore che, dopo un periodo con l’operatore, sarà in grado di stabilire e raggiungere obiettivi, svolgendo autonomamente la terapia con il proprio figlio.

Genitori e insegnanti

I disturbi dell’apprendimento, come la dislessia e la discalculia, possono rappresentare sfide significative per i bambini nel contesto scolastico e sociale. Anche in questo caso, i genitori e gli insegnanti giocano un ruolo fondamentale nel supportare il bambino nel suo percorso educativo.

I caregiver possono collaborare con i logopedisti e altri professionisti della salute per identificare le difficoltà specifiche del bambino e sviluppare strategie di intervento personalizzate. Attraverso un approccio multidisciplinare e un sostegno continuo, i genitori e gli insegnanti possono aiutare il bambino a superare le sfide e a raggiungere il suo pieno potenziale. Dovranno essere sensibili alle esigenze individuali e collaborare attivamente con i logopedisti per implementare le strategie terapeutiche anche a scuola.

La formazione degli insegnanti sull’identificazione precoce dei disturbi del linguaggio e sull’adozione di approcci inclusivi è fondamentale per garantire un ambiente educativo accogliente e stimolante per tutti i bambini.

L’ambiente scolastico

Un altro aspetto cruciale è la creazione di un ambiente di apprendimento positivo e inclusivo, soprattutto per i bambini con disturbi dell’apprendimento. Gli insegnanti, in particolare, svolgono un ruolo chiave in questo contesto, adottando approcci educativi differenziati e sensibili alle singole esigenze.

Promuovere l’inclusione sociale è un’altra sfida importante. Genitori e insegnanti devono lavorare in tandem per garantire che i bambini si sentano accolti e inclusi nella società. Questo può comportare la creazione di eventi e attività inclusivi e l’educazione dei coetanei sulla diversità e l’accettazione.

Nel caso di diagnosi comportamentali (ADHD, DOP), i caregiver e gli insegnanti devono essere particolarmente attenti nel fornire un ambiente strutturato e supportivo per il bambino. Essi possono contribuire ad adottare strategie di gestione del comportamento, stabilire limiti chiari e coerenti, offrire un sostegno emotivo e aiutare il bambino a sviluppare abilità di autocontrollo, di risoluzione dei problemi e di gestione dello stress.

Il coinvolgimento attivo dei caregiver e degli insegnanti è essenziale per il successo del trattamento e il benessere complessivo del bambino. L’adozione di un approccio collaborativo e multidisciplinare può fare la differenza nel garantire un sostegno completo e mirato, favorendo così una migliore qualità di vita per il bambino e la sua famiglia.

Inoltre, è fondamentale che queste figure monitorino i progressi e si assicurino che il trattamento prescritto venga seguito con attenzione. Questo costante feedback è cruciale per adattare il trattamento alle mutevoli esigenze dei bambini.

Genitori e insegnanti nel trattamento della Balbuzie

La balbuzie è un disturbo della fluenza del linguaggio che può influenzare significativamente la comunicazione e l’autostima di un individuo. Nel trattamento della balbuzie, i caregiver, in particolare i genitori e gli insegnanti, giocano un ruolo chiave. Gli studi hanno dimostrato che l’atteggiamento e la reazione del caregiver possono influenzare notevolmente il modo in cui il bambino affronta e gestisce la sua balbuzie.

Lavorare in maniera integrata, anche sul contesto ambientale in cui l’individuo è inserito è fondamentale, al fine di ottimizzare l’efficacia dell’intervento terapeutico, modulando i fattori ambientali, affinché essi si configurino come dei facilitatori e delle risorse protettive per l’individuo (Ruben, 2000)

Alcuni studi hanno ipotizzato che: “un’attitudine negativa, mostrata dai genitori […] possa indurre nel bambino sentimenti negativi, favorendone la strutturazione di un quadro sindromico persistente. (Brutten e Shoemaker, 1967; Van Riper, 1982).

Inoltre, è stato rilevato che i genitori dei pazienti balbuzienti mostrano una maggiore tendenza a instaurare con i propri figli scambi verbali insoddisfacenti caratterizzati da frequenti interruzioni e/o correzioni e l’utilizzo soprattutto di domande e comandi diretti.

Per questo è importante intervenire, i genitori e gli insegnanti devono essere formati per fornire un ambiente di supporto e accettazione al bambino che balbetta. Attraverso l’uso di strategie di comunicazione efficaci e attraverso l’incoraggiamento positivo, i caregiver possono aiutare il bambino a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie abilità linguistiche e a gestire la sua balbuzie in modo più efficace.

Sensibilizzare gli insegnanti nei confronti delle possibili difficoltà dei bambini, rappresenta un elemento protettivo rispetto al buon inserimento nel gruppo classe e al prevenire ed evitare fenomeni di bullismo. Introdurre attività integrate, elaborate dagli insegnanti in sinergia con le figure sanitarie, può favorire una maggiore conoscenza e quindi desensibilizzazione degli alunni verso il disturbo.

In conclusione

I caregiver, compresi i genitori e gli insegnanti, svolgono un ruolo insostituibile nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo. La Giornata della Logopedia del 2024 ci offre l’opportunità di riconoscere e celebrare il loro impegno e la loro dedizione nel garantire il benessere e il successo dei trattamenti. La collaborazione tra caregiver e professionisti della salute è fondamentale per fornire un supporto completo e mirato, favorendo così una migliore qualità di vita per i bambini e le loro famiglie.

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Taping Neuromuscolare (NMT): benefici e applicazioni in ambito logopedico e neuropsicomotorio

Il Taping neuromuscolare (NMT) è una terapia biomeccanica innovativa, non invasiva, non farmacologica, che consiste nell’applicazione di strisce elastiche adesive sulla cute che, creando spazio nei tessuti, determinano una stimolazione sensoriale e meccanica dei sistemi muscoloscheletrico, vascolare, linfatico e neurologico.

Taping Neuromuscolare: Cos’è e come funziona?

Nasce in Italia grazie a David Blow, che nel 2003 fonda il “Neuromuscolar Taping Institute” con l’obiettivo di formare medici e professionisti sanitari sull’utilizzo e sulla promozione di validi metodi innovativi.

Il Taping neuromuscolare sfrutta le capacità naturali di guarigione del corpo stimolando il metabolismo cellulare, consentendo l’attivazione dei sistemi neurologici e di circolazione e innescando fenomeni facilitanti la propriocezione neuromuscolare, ovvero la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista.

Il nastro adesivo, definito Tape, è un cerotto di cotone adesivo elastico che riproduce le caratteristiche dell’epidermide in spessore, peso ed elasticità. A seconda delle zone da trattare ha diversi tipi di taglio e spessore, non deve limitare il movimento ma sostenerlo.

Il tape

Il tape è fatto di un filo elastico polimerico ipoallergenico avvolto da fibre di cotone al 100%, ciò consente una rapida evaporazione dell’umidità corporea e dell’essiccazione. Può essere allungato fino al 50% rispetto alla lunghezza standard. E’ resistente all’acqua e può rimanere sul corpo per circa 3-5 giorni senza compromettere la qualità dell’adesivo. Il suo effetto terapeutico è continuo durante le 24 ore e persiste parzialmente per diverse settimane anche dopo la rimozione

L’applicazione mirata del tape permette la formazione di pliche cutanee che durante il movimento corporeo facilitano il drenaggio linfatico, favoriscono la vascolarizzazione sanguigna, riducono il dolore, migliorano il range di movimento muscolo articolare e la postura.

Come agisce a livello muscolare?

L’azione della tecnica si basa su un meccanismo di decompressione e dilatazione: i nastri adesivi, applicati senza tensione, permettono il sollevamento della pelle quindi una riduzione della pressione sulla zona trattata. Di conseguenza, riducendo la pressione sui nodi e sui vasi linfatici, c’è un notevole miglioramento della microcircolazione e grazie alla variazione di pressione all’interno dei vasi (sanguigni e linfatici) si ottiene un maggior effetto drenante.

Le applicazioni in ambito logopedico

Il taping neuromuscolare ha un impatto positivo sull’efficacia delle terapie logopediche nel trattamento di disturbi del neurosviluppo che coinvolgono la sfera del linguaggio. (Smith et al. 2022).

  • Raddrizzamento posturale: apertura del diaframma
  • Cura della voce e disfonia (aumento delle capacità respiratorie e maggiore diametro toracico)
  • Scialorrea
  • Patologie del linguaggio e della comunicazione
  • Disfunzioni miotensive dell’articolazione temporo mandibolare
  • Discinesie strutturali dell’articolazione temporo mandibolare
  • Disfagia
  • Incoordinazione respiratoria
  • Paresi del facciale
  • Deglutizione atipica
  • Ipotonia dei muscoli facciali
  • Mancanza di chiusura delle labbra
  • Ipertonia di muscoli della laringe e del viso
  • Stabilizzazione e controllo della mascella
Il trattamento della disfonia

La produzione di voce umana è un meccanismo complesso che richiede una perfetta sincronizzazione dei muscoli laringei e un corretto posizionamento della glottide. Quando questo meccanismo non viene eseguito correttamente, vi è un disturbo vocale (disfonia). Secondo diversi studi realizzati su pazienti disfonici, l’applicazione del Tape potrebbe accelerare il tempo di recupero funzionale dei pazienti e offrire una migliore risposta riabilitativa ai problemi associati alla disfonia, come le difficoltà di deglutizione e le cicatrici del collo. (pubmed 2017; pubmed 2020)

Applicando il nastro adesivo in zone specifiche del volto e del collo, si mira a migliorare il controllo muscolare e la coordinazione necessari per la fonazione e la produzione del suono, inoltre, mantenendo costante l’effetto rilassante sul tessuto connettivale e sulla fascia muscolare coinvolta, il recupero terapeutico è facilitato.

Trattamento dei problemi della voce

La Dott.ssa Ramella, logopedista e istruttrice di NMT, formata secondo il metodo PROEL (propriocettivo elastico), spiega come il taping sia benefico nella cura della voce in casi di tensione a livello della laringe o del diaframma ma anche per l’impostazione di una postura corretta e funzionale.

Il taping neuromuscolare potrebbe per esempio ridurre la tensione causata da edema locale a livello laringeo dovuta a laringite o altra infiammazione.

Potrebbe essere utilizzato per normalizzare la tensione dei muscoli respiratori accessori, per aumentare la propriocezione del diaframma. […] Una doppia applicazione con neurotaping muscolare una sugli spinali, (dietro il collo) e l’altra sul romboide, può favorire l’allineamento e l’ampliamento dello spazio respiratorio. L’applicazione sul trapezio può diminuire una tensione respiratorio-accessoria che altrimenti creerebbe difficoltà a livello vocale.” (YouTube)

Chiusura delle labbra

Sempre in ambito logopedico, il Taping si è dimostrato efficace nella pratica volta alla chiusura delle labbra, i tagli di nastro adesivo sono stati apposti in modo tale da favorire la contrazione muscolare per mantenere le labbra chiuse e la protrusione labiale.

Trattamento della scialorrea (salivazione eccessiva)

Diversi studi hanno dimostrato che l’applicazione del tape durante la terapia logopedica ha portato ad una riduzione significativa della scialorrea in termini di gravità e frequenza. Nei casi di scialorrea dovuta a debolezza muscolare o paralisi facciale, l’applicazione del nastro adesivo ha favorito la stimolazione di alcuni muscoli facciali strettamente legati alla deglutizione e all’articolazione, nello specifico il muscolo orbicolare delle labbra e i muscoli sopraiaoidei.

Applicazione nella riabilitazione pediatrica 

Il taping neuromuscolare può essere integrato per favorire il controllo motorio e la consapevolezza corporea. Applicando le strisce su specifiche aree del corpo, si cerca di stimolare la corretta sequenza di movimenti e migliorare la percezione sensoriale.

  • Cicatrici da ustione
  • Lombalgia cronica e postura flessa del tronco
  • Sindrome emplegica (paralisi) dell’arto superiore e inferiore
  • Deficit/alterazioni/patologie dell’arto superiore e inferiore
  • Edema post chirurgico
  • Spasticità post ictus
  • Disartria
  • Trauma cranico
  • Patologie post chirurgia oncologica
Disturbo della coordinazione e altre applicazioni

 E’ stato dimostrato come, il taping possa avere effetti benefici nei programmi di intervento riabilitativo di bambini con disturbo della coordinazione. Inoltre, può contribuire a ridurre la fatica muscolare, migliorando la resistenza durante le attività quotidiane. (sciencedirect)

Per quanto riguarda la postura, il meccanismo su cui si basa il Taping può influenzare i meccanorecettori cutanei fornendo una costante stimolazione afferente. Ciò consente il passaggio di un numero elevato di informazioni sensoriali al sistema nervoso centrale, con conseguente miglioramento del controllo e della coordinazione della postura. Il nastro adesivo potrà quindi stimolare l’attività muscolare, supportare i muscoli deboli e fornire un feedback propriocettivo per mantenere l’allineamento posturale e la stabilità posturale. (sciencedirect)

Allo stesso modo, attraverso la stimolazione muscolare provocata dal nastro, il Taping si è dimostrato una efficace forma complementare di fisioterapia per i bambini con incontinenza urinaria. (sciencedirect)

In conclusione, il Taping Neuromuscolare si dimostra un approccio terapeutico versatile ed efficace. Se affiancato alla terapia logopedia e neuropsicomotoria può migliorare la risposta del paziente al trattamento e ridurre i tempi di riabilitazione.

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L’ECSF: una nuova specializzazione per i disturbi della fluenza

Il CRC allarga la propria rete e diventa partner della European Clinical Specialization in Fluency Disorders (ECSF).

Nella sua storia, ormai ventennale, il Centro si è fatto promotore di progetti ed iniziative all’avanguardia. Gli anni passano, ma il nostro obiettivo è rimasto lo stesso di sempre: promuovere la formazione di specialisti costantemente aggiornati così da garantire un servizio efficiente e adeguato alle necessità dei pazienti.

Per questa ragione, il CRC e l’ECSF hanno deciso di unire le forze per promuovere i più alti standard di cura, istruzione e ricerca nell’area dei disturbi della fluenza, al fine di migliorare la qualità della vita per le persone che balbettano e quelle che soffrono di cluttering.

European Clinical Specialization in Fluency Disorders: cos’è e a cosa serve

L’ECSF è un programma della durata di un anno rivolto a logopedisti provenienti da tutto il mondo che ambiscono a diventare European Fluency Specialists. In un ambiente sempre più internazionale, il corso è organizzato da tredici partner in dieci paesi UE ed extra UE ed è gestito da un consorzio composto da 10 partner (tra università e college) e 5 partner associati di 9 differenti paesi europei, tra cui il CRC.

Per la prima volta, una tale specializzazione viene offerta come progetto congiunto in Europa. Riunendo le competenze di numerosi Fluency Specialists, infatti, il corso fornisce una dimensione extraeuropea creando una sfera di scambio e integrazione tra studenti e docenti.

L’iniziativa, nata con l’obiettivo di raggiungere un uguale ed elevato standard di competenza nell’area della pratica specialistica dei disturbi della fluenza, risponde alla richiesta di numerosi logopedisti di approfondire conoscenze teoriche e competenze terapeutiche specifiche.

ECSF: L’ESPERIENZA DEL NOSTRO TEAM

Ogni anno, l’ECSF offre un ricco programma erogato in due settimane, tra Settembre e Febbraio. Nel corso delle lezioni, partecipanti e docenti lavorano fianco a finaco in una combinazione di lezioni, pratica clinica e homework, a cui seguono sessioni di follow-up nel paese di origine di ciascuno studente.

Lo scorso settembre si è tenuta la prima sessione di formazione in Portogallo presso l’Escola Superior de Saúde do Alcoitão, cui hanno partecipato anche le nostre dottoresse Simona Mastidoro, Lisa Scordino e Carla Vittorio.

Sotto la vigile guida dei docenti, gli studenti hanno avuto modo di approfondire numerosi temi, tra i quali: fenomenologia e incidenza della balbuzie negli adulti, processo diagnosico e valutazione, definizione degli obiettivi e piano di trattamento, clinical couseling e cluttering. Durante il soggiorno, gli studenti hanno anche preso parte ad attività di team building alla scoperta delle campgane portoghesi e della cucina locale.

La seconda e ultima settimana di formazione si terrà il prossimo febbraio a Gent. Per saperne di più, visitate il sito ufficiale.

IG: @CRC_Centroricercaecura

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